Abbiamo visto in anteprima 12 minuti di Pacific Rim, l’atteso, spettacolare robot movie di Guillermo Del Toro. Ecco le nostre impressioni.
Un giocattolone con immagini spettacolari e di grande impatto che strizza l’occhio a Evangelion e al primo Transformers. È questa, in estrema sintesi, l’impressione che si ha dopo la visione di un primo footage di Pacific Rim, l’atteso nuovo film fantascientifico firmato da Guillermo Del Toro che Warner Bros. porterà in sala dall’11 luglio. Un montato di scene, trailer e teaser quello che è stato mostrato oggi a Roma a una ristretta platea di stampa specializzata. Il filmato è servito a darci un’idea di massima di quello che Del Toro vuole offrire: intrattenimento sì, ma anche fattore emotivo. Andiamo per ordine. La proiezione si è aperta con il trailer un po’ rimaneggiato e allungato del film. Per chi ancora non sapesse di che stiamo parlando è presto detto: la terra è attaccata da giganteschi mostri alieni spuntati fuori dal nulla che distruggono intere metropoli seminando morte e panico. L’ispirazione, insomma, è quello dei Kaijū, i colossali mostri misteriosi nipponici. Per fronteggiarli e sopravvivere la razza umana si allea unita e compatta e costruisce a sua volta dei mostri, stavolta super tecnologici robot giganteschi, i Jaegers, guidati telepaticamente da addestratissimi piloti. Saranno questi colossi hitech a scontrarsi fisicamente con i mostri e ad ucciderli. Dopo il trailer abbiamo assistito quindi alla prima scena in cui su una spiaggia innevata, in pieno, rigido inverno, un uomo anziano e un ragazzino scandagliano la sabbia con un metal detector e si ritrovano davanti ad un robot gigante che emerge dalle acque dilaniato. Atterrato pesantemente sulla spiaggia, l’uomo e il ragazzino, evitato l’impatto per un soffio si ritroveranno a dover aiutare il pilota del robot, emerso a sua volta dalle viscere della macchina, ferito in modo grave. Si ha l’impressione che il film inizi in questo modo, come se tutto quello che stiamo per vedere, arrivo dei mostri e creazione della lega internazionale per uccidere gli alieni, sia raccontato in un enorme flashback. Nella seconda scena scopriamo invece in che modo vengono addestrati i piloti dei robot e c’è spazio per un commovente e insieme agghiacciante ricordo di Mako, che ai comandi del robot rivive la sua esperienza di faccia a faccia con un mostro quando era solo una bambina. È una sopravvissuta e di sicuro è questo che l’ha spinta a diventare un pilota. Nella terza sequenza assistiamo invece ad un vero combattimento tra robot e mostro: questo in particolare è una sorta di lucertolone verdastro a 4 occhi con zampe anteriori molto simili a grandi mani. Spettacolari movimenti di macchina si susseguono mentre robot e mostri si lanciano qua e là sullo schermo abbattendo imponenti ponti come fossero fatti di carta. La proiezione finisce poi con una sorta di teaser in cui assistiamo a un riassuntivo di quanto visto finora: una sequenza molto ben ritmata e sprizzante epicità che sottolinea la tenacia del genere umano e la voglia dei piloti scelti nell’annientare una volta per tutte la minaccia aliena che attanaglia il mondo. Il tutto condito con il solito humor a stelle e strisce, ovvero quello un po’ spaccone, che mentre un paio di jaegers si stanno immergendo nell’Oceano a caccia di mostri fa dire a uno dei protagonisti, Raleigh Antrobus, la frase “Andiamo a pescare!”.